RACCOLTA DOMESTICA DELL’ORGANICO: ECCO ALCUNI SUGGERIMENTI PER MIGLIORARLA

La corretta raccolta della frazione organica passa anche (e soprattutto) dall’utilizzo del sacchetto biodegradabile. Va infatti ricordato che il conferimento dell’organico va fatto all’interno di apposito sacchetto biodegradabile e non in una busta di altro materiale, come ad esempio la plastica. È il CIC Consorzio Italiano Compostatori a ricordare alcuni punti e alcune semplici regole per compiere una corretta raccolta di questa frazione.

1 - I sacchetti dell’ortofrutta sono idonei per la raccolta dell’umido. Questi sacchetti sono infatti compatibili con il sistema impiantistico nazionale e con le modalità di raccolta diffusi sul territorio; pertanto possono essere utilizzati per il contenimento dell’umido domestico.

2 - L’impiantistica dedicata al riciclo dei rifiuti organici si conferma come una filiera qualificata ed efficiente nella gestione degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile: la quasi totalità degli impianti (con poche eccezioni, dovute a particolari sistemi di pretrattamento) accetta e gestisce senza alcun problema la presenza di manufatti in plastica compostabile nel flusso di organico conferito, sia nel caso di processi biologici di solo compostaggio che nei processi integrati digestione/compostaggio.

3 - Un sacchetto strappato, ancorché non più a tenuta, può essere comunque conferito nel flusso dell’organico destinato al compostaggio (o digestione anaerobica abbinata al compostaggio) perché biodegradabile e compostabile.

4 - Per un corretto trattamento dei rifiuti organici è fatto obbligo di utilizzare i sacchetti in materiale biodegradabile e compostabile certificati a NORMA UNI EN 13432 in carta o in bioplastica, per contribuire all’effettivo recupero dei rifiuti e alla produzione di compost di qualità.

5 - Per riconoscere un sacchetto conforme alla legge bisogna controllare se riporta le scritte “biodegradabile e compostabile”, quella dello standard europeo EN 13432:2002 e la certificazione di compostabilità.

6 - Per raccogliere l’umido bisogna assolutamente evitare le buste di plastica tradizionale: è un materiale che risulta “indigesto” ai microorganismi che trasformano gli scarti alimentari e verdi in compost. Non può dunque essere riciclato nella filiera del recupero del rifiuto organico. 

UN PO’ DI STORIA

La raccolta differenziata del rifiuto organico - ricorda il CIC - nasce in Italia nei prima anni ‘90: da allora, in modo progressivo e costante, sono aumentati i tassi di raccolta differenziata così come voluto dapprima dalle regioni (con le pianificazioni regionali sulla gestione dei rifiuti), poi dallo Stato (con il Decreto Ronchi del 1997 e con il Testo Unico Ambientale del 2006) ed ora anche dall’Unione Europea (con la imminente revisione della Direttiva quadro sui rifiuti). Volta per volta è stata alzata l’asticella della quota di raccolta differenziata, passando dal 35% al 50%, per arrivare ora al 65%. Va però ricordato che per un buon riciclo, e questo vale per tutte le filiere, dalla carta alla plastica, dal vetro all’alluminio, è la qualità della raccolta differenziata: per una buona raccolta dell’umido è indispensabile abbassare il più possibile elementi indesiderati non compostabili.

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